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La Fula del Piccol
Più a monte del Molino del Dosso azionata idraulicamente esisteva un'altra attività che riapre un capitolo sulla storia della nostra valle troppo presto dimenticato. Arroccato sul versante del Comune di Cosio sorgeva un fabbricato, con muri a secco, di proprietà di Giovanni Rabbiosi (1875-1953). Questo personaggio, abitante al Dosso, teneva nell'unico locale i congegni in legno per la follatura dei tessuti. La "fula del Piccol", così denominata, consisteva in due martelli che battevano (fullavano) i burasch prodotti dai telai della Valgerola. I martelli erano azionati da una ruota spinta dall'acqua ed i tessuti di canapa e mezzalana immersi in un cassone a corpo unico detto "albi" con l'operazione di battitura toglieva le spigolosità e le impurità, pulendo e ammorbidendone il tessuto.Questa attività cessò di esistere verso la fine del 1946 e nella mia memoria, in quella dei viandanti che salivano o scendevano la valle a piedi è nelle orecchie ancora presente il rumore del battifondo della fula del Piccol.
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Il maglio di San Martino - Valgerola
Fin dall'antichità l'acqua era conosciuta come fonte d'energia. La sua utilizzazione primaria erano i molini ma un' altra applicazione meno conosciuta è quella del maglio che anticamente appiattiva e lavorava il ferro per ricavarne attrezzi d'uso comune. Con una cascata d'acqua, anche di modesta portata, la ruota a pale faceva girare l'albero principale sul quale erano infissi tre cavicchi di legno di frassino o rovere che nella rotazione si appoggiavano sulla coda del braccio del maglio, sollevandolo. Quando il cavicchio termina il suo passaggio rotativo, l'asta e il maglio alla sua estremità cadono sopra l'incudine sul ferro incandescente. La velocità ed il ritmo delle battute dipende dalla ruota a pale e dall'acqua che scorre. Il lavoro del maglio serve solo per abbozzare il ferro, la forma definitiva è data dal fabbro. Il Maglio di San Martino probabilmente fù costruito per la presenza della fonderia e miniera di Gerola già esistente nel 1350.
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Ricostruzione grafica del maglio idraulico di San Martino - Valgerol
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Particolare del passaggio del cavicchio che alza il braccio del maglio
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Vecchio torchio a Bema
Base di torchio per l'uva, riscoperto a Bema (Valgerola).
Veniva usato dalla comunità del paese per spremere l'uva che maturava nei "Rif" a valle
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